Nel cuore di un seminterrato, una cucina brutalista prende vita: materiali autentici, luce naturale e design audace si fondono in uno spazio che racconta storie di creatività e personalità.
Un cubo è solo cubo. A meno che non sia il risultato di una mente creativa come quella di Alek Pierre, audace fotografo sardo e residente a Milano. Se poi questo cubo è in cemento Gfrc le cose si fanno ancora più interessanti. Diventano avvincenti se pensiamo che all’inizio dell’idea c’è stato un piccolo errore di valutazione, che però ha fatto in modo che il progetto esplodesse in tutto il suo potenziale.
Ed ecco che, nel cuore di un seminterrato, una cucina brutalista prende forma, trasformandosi in un manifesto di stile, artigianalità e personalità.
Ho incontrato Alek nel 2023, durante il Fuori Salone nostro showroom di Via Farini 69. Voleva che l’angolo cottura della sua cucina rimanesse come un cubo di cemento, poiché, per motivi legati all’altezza degli scarichi, aveva previsto di dover realizzare una cucina rialzata. Questo avrebbe comportato la creazione di un solaio proprio in prossimità della cucina. Tuttavia, grazie a una verifica fatta sul posto insieme al suo idraulico e al nostro team, abbiamo constatato che non era necessario.
È da questo momento che il progetto prende forma.
Il cemento protagonista: l’essenza della materia
«Sono un appassionato di architettura brutalista, e non è difficile capire il perché: questa corrente pone l’elemento strutturale al centro della sua estetica. Amo il coraggio con cui affronta il rischio di rivelarsi per ciò che è, senza compromessi», racconta il proprietario. Questo amore per la sincerità dei materiali si riflette in ogni dettaglio della cucina, pensata come un cubo di cemento che celebra l’imperfezione.
Le superfici grezze, lavorate a mano, catturano la luce naturale in modo unico, regalando giochi di ombre e riflessi che cambiano nell’arco della giornata.
Ma il cemento non è solo una scelta estetica: è anche una soluzione pratica per chi cerca durabilità e facilità di manutenzione. Le superfici sono trattate con protettivi trasparenti che le rendono resistenti alle macchie, preservandone l’aspetto naturale.
Un dialogo tra passato e presente
Al centro dello spazio, una lampada disegnata da Studio Klass per FontanaArte rompe la rigidità delle linee rette con la sua curva delicata. La scelta è volutamente discreta, ma la sua presenza non passa inosservata: «È il primo elemento che introduce una curva nello spazio, reclamando il suo ruolo senza eccessi, ma con carattere».
Accanto, un unico pensile racconta una storia di recupero e trasformazione. Proveniente dai bagni di un edificio del secolo scorso, è una struttura in acciaio e vetro specchiato con una lampada dal paralume cannettato in plastica. Questo elemento iconico non solo dona un tocco vintage, ma offre anche una soluzione funzionale: i ripiani di vetro cannettato sono ideali per riporre oggetti in modo ordinato, pur mantenendo una leggerezza visiva.
La scelta degli arredi: tra design e quotidianità
Per completare lo spazio, il proprietario ha selezionato arredi che mescolano design iconico e pezzi personali. Le sedie attorno al tavolo blu elettrico, disegnato da Situer, raccontano storie diverse: dalla storica Cesca di Marcel Breuer a una sedia di legno dipinta a mano che richiama gli anni Ottanta. La Omstak di Rodney Kinsman dialoga con una rivisitazione povera della Plia e con la Rabbit Chair, che aggiunge un tocco di ironia.
Il risultato è una composizione eclettica e dinamica, dove ogni oggetto ha un ruolo narrativo e funzionale. «Amo creare un ambiente che racconti storie, che trasudi emozioni. Il design fine a se stesso non mi interessa», spiega ancora Alek.
Consigli per una cucina brutalista su misura
Se questa cucina ti ha conquistato, ecco alcuni spunti per realizzarne una simile:
- Materiali autentici: Punta su cemento, acciaio e vetro per creare un’estetica brutalista. Scegli finiture artigianali che esaltino le imperfezioni della materia.
- Luce naturale: Progetta lo spazio in modo che la luce possa interagire con le superfici, creando giochi visivi. Completa con lampade dal design minimale per illuminare le zone d’ombra.
- Recupero creativo: Inserisci un elemento vintage che racconti una storia. I mercatini dell’usato e i negozi di modernariato possono essere fonti preziose.
- Personalizzazione: Non avere paura di osare. Un tavolo colorato o una sedia dipinta a mano possono aggiungere carattere senza stravolgere l’equilibrio dello spazio.
- Praticità: Opta per soluzioni che uniscano estetica e funzionalità, come ripiani facili da pulire e arredi che massimizzano lo spazio di contenimento.
Un manifesto personale
Nel silenzio del suo seminterrato, questa cucina brutalista prende vita e parla. Ogni elemento, dai materiali scelti agli arredi, racconta la personalità del suo proprietario. «Ho azzardato, ma avrei potuto osare ancora di più», confessa. E forse, proprio in questa continua ricerca, sta il segreto di un ambiente che non si limita a essere uno spazio funzionale, ma diventa arte. Un invito, per chi lo abita e chi lo osserva, a lasciarsi ispirare.
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